Cicatrici seno post operatorio nella Mastoplastica

Nelle Mastoplastiche estetiche le cicatrici sono una fisiologica conseguenza degli interventi chirurgici eseguiti per migliorarne forma, dimensioni e volume, come la Mastoplastica Additiva, la Mastopessi o la Mastoplastica Riduttiva. Connaturate al processo di guarigione, le cicatrici variano in base alla tecnica chirurgica utilizzata, alla struttura del tessuto cutaneo della paziente e alla capacità individuale di recupero.
Cicatrici seno post operatorio

Dottore, che tipo di cicatrici avrò dopo la Mastoplastica?

Cicatrici seno post operatorio
caratteristiche ed evoluzione

La Chirurgia Estetica del Seno ha, tra le sue priorità, quella di armonizzare il cono mammario senza che venga svilito da esiti cicatriziali importanti. Aumentare, sollevare o ridurre il volume del seno comporta, infatti, delle cicatrici che variano per sede e dimensioni a seconda della procedura chirurgica prescelta.

Un chirurgo plastico qualificato sa bene quale procedura utilizzare per limitare al minimo gli esiti cicatriziali e renderli il più possibile impercettibili. Esaminiamo nel dettaglio le tecniche chirurgiche specifiche, in modo da delineare le peculiarità delle cicatrici del seno post Mastoplastica.

Cicatrici seno post operatorio caratteristiche

Cicatrici Mastoplastica Additiva

Le mammelle ideali si distendono sull’emitorace con un diametro medio di 16-18 cm (coppa C), tra la linea medio-sternale e l’ascellare anteriore, distanziandosi l’una dall’altra di 1-3 cm, con areole del diametro di 4 cm. 

Quando questo seno ideale viene disatteso da un volume obiettivamente piccolo, la Mastoplastica Additiva con impianto di protesi al gel di silicone è l’intervento chirurgico meglio codificato, con rischi sostanzialmente limitati, che può conferire al seno un volume gradevole, consono alla percezione che ogni donna ha della propria femminilità. 

L’intervento ha il solo scopo di confezionare una tasca che accolga la protesi, inserita attraverso un’incisione al solco inframammario, all’ascella o all’areola.

Cicatrici seno post operatorio Mastoplastica Additiva

Solco inframammario

L’originaria incisione nel solco inframammario, abbandonata negli anni ’90 ma ritornata in auge in quest’ultimo decennio, è di certo la più comoda e la più facile da eseguire. Sebbene in posizione eretta la cicatrice residua sia quasi invisibile perché coperta dalla mammella, in posizione supina è facilmente percettibile, soprattutto quando non è ben collocata in corrispondenza del neo-solco inframammario che viene necessariamente spostato in basso per distribuire correttamente l’aumento di volume nel polo inferiore. Nei primi mesi successivi all’intervento sarà più scura e, se esposta al sole perché imprudentemente ubicata al di sotto del solco inframammario, potrebbe rimanere tale. Il più delle volte, tuttavia, acquisisce un colorito biancastro in quanto priva di melanina. Tra tutte, è di certo l’incisione che lascia una cicatrice più evidente.

Cicatrici seno post operatorio incisione inframammaria
Cicatrice inframmammaria

Ascella

Già alla fine degli anni ’80 si è pensato bene di eludere una cicatrice così appariscente mediante un’incisione transascellare. Senza dubbio, essa ha il merito di essere posta al di fuori dell’area mammaria, facilmente occultabile nel cavo ascellare. Tuttavia è alquanto frequente la formazione di ispessimenti cicatriziali o briglie che la rendono visibile. In questi ultimi anni è stata abbandonata in quanto responsabile di alcune rilevanti complicazioni, come il possibile coinvolgimento del distretto linfatico ascellare, che può essere alla base di un fastidioso linfedema degli arti superiori, o la lesione del nervo intercostobrachiale, con dolore e alterata sensibilità del braccio e della spalla.

Areola

Gli anni ’90 hanno visto l’affermarsi di una procedura chirurgica che permetteva di rendere la cicatrice quasi invisibile, mediante una incisione posta nel contesto della pigmentazione dell’areola, ovvero lungo il suo margine inferiore: l’incisione emiperiareolare inferiore divenne presto la più eseguita e, ancora oggi, la prescelta dai chirurghi plastici qualificati. Se una comune cicatrice, arricchendosi di vasi sanguigni, si inscurisce nei primi mesi successivi all’intervento, essa sarà poco evidente sul margine di un’areola ben pigmentata. Altrettanto lo sarà quando, a distanza di qualche mese, l’assenza di melanina la schiarirà. Su un eventuale rischio di ridurre la sensibilità dell’areola o la possibilità di allattamento, la mia lunga esperienza pluridecennale, così come quella di molti altri illustri colleghi, ha dimostrato che un’incisione emiperiareolare raramente determina deficit sensitivi o impossibilità all’allattamento.

Cicatrici seno post operatorio incisione emiperiareolare inferiore- Chirurgia Deodato
Cicatrice emiperiareolare inferiore

Cicatrici Mastopessi Additiva

Sempre più spesso, oltre a un volume mammario esiguo, mi trovo davanti a un quadro clinico in cui il seno appare cadente per una ridotta forza tensile del suo sistema di sospensione dovuto a variazioni ormonali o di peso, alla gravidanza o all’invecchiamento. In questi casi, per raggiungere un buon risultato estetico, è necessario sollevare il cono mammario, riposizionando l’areola alla giusta altezza.

Le mammelle possono avere varie forme: da quella emisferica, ampiamente distesa sul torace, sino a quella a cono, con base più o meno ampia e capezzolo maggiormente proiettato in avanti, ben fermo alla sua sommità. In ogni caso, nel “bel seno” la distanza dall’areola alla fossetta sternale non supera in genere i 16-18 cm. Quando questo accade, le mammelle si presentano distese in basso, manifestando una Ptosi mammaria di grado vario.

Lo scopo dell’intervento chirurgico, in questi casi, è quello di sollevare il seno, garantendo nel contempo una forma piacevole e una proiezione adeguata, integrando il volume insufficiente con l’impianto di una coppia di protesi. La tecnica chirurgica per correggere un seno cadente, la Mastopessi, è subordinata al grado di ptosi, che può essere “lieve”, “moderato” o “severo” in relazione alla quantità di cute a contatto con la parete toracica in posizione eretta e al rapporto del capezzolo con il solco inframammario.

Cicatrici seno post operatorio ptosi mammaria - Chirurgia Deodato - Chirurgia Deodato

Nel prendere in considerazione gli esiti cicatriziali che derivano dall’intervento di Mastopessi, è necessario fare subito una premessa: in Chirurgia Estetica esistono sostanzialmente solo due interventi in cui bisogna scendere a compromessi con le cicatrici, l’Addominoplastica e la Mastopessi verticale, che può essere associata sotto vari aspetti tecnici alla Mastoplastica Riduttiva. 

Tralasciando l’Addominoplastica, non oggetto di questo articolo, valutiamo l’entità delle cicatrici nella correzione chirurgica del seno ptosico.

Ptosi mammaria lieve

Nella Ptosi mammaria lieve la mammella si appoggia sul torace per 1-2 cm circa e il capezzolo rimane ancora sufficientemente proiettato in avanti, al di sopra del solco inframammario. Una eventualità che si riscontra spesso in un seno piacevolmente florido, con una coppa C e un volume soddisfacente. In questi casi, l’intervento di Mastopessi non è, a mio parere, necessario e ci si può limitare, nel caso di una mammella svuotata, coppa A o B, a ripristinare il volume insoddisfacente con una Mastoplastica Additiva retroghiandolare. L’incisione emiperiareolare inferiore, eseguita lungo il margine inferiore dell’areola, non lascia cicatrici evidenti essendo ben camuffata nella pigmentazione areolare.

Ptosi mammaria moderata

Nella Ptosi mammaria moderata la mammella si appoggia sul torace per circa 3 cm, mentre il capezzolo scende al di sotto del solco inframammario. In questi casi, per avere un risultato estetico gradevole, l’intervento è finalizzato a eliminare la pelle in eccesso e collocare l’areola alla giusta altezza, così da riposizionare e rimodellare i tessuti del cono mammario. La tecnica chirurgica da me preferita per raggiungere questi obiettivi, senza dover ricorrere a incisioni importanti che darebbero luogo a cicatrici molto evidenti, è la periareolare con tecnica “round-block” di L. C. Benelli. Essa ha un innegabile vantaggio estetico: rispetta al massimo l’integrità anatomica del seno e lascia degli esiti cicatriziali minimi ovvero una sola cicatrice che si camuffa facilmente con la pigmentazione areolare. Le mammelle vengono sollevate grazie all’asportazione di un anello di pelle tutt’intorno all’areola e a una sutura intradermica che avvicina la circonferenza esterna dell’anello di cute rimossa alla neo-areola (round-block).

Cicatrici seno post operatorio incisione periareolare round block
Cicatrice periareolare con “round-block”

Ptosi mammaria severa

Nella Ptosi mammaria severa la mammella si appoggia sul torace più di 3-4 cm, mentre il capezzolo si proietta chiaramente in basso, al di sotto del solco inframammario. In questi casi, alla periareolare completa è necessario aggiungere una cicatrice che si estende dall’areola sino in prossimità del solco inframammario: se eseguita nel modo corretto, sarà poco evidente, ma pur sempre visibile. È una procedura chirurgica con cui, nonostante la forma piacevole e il volume adeguato delle mammelle, è necessario scendere a compromessi per via delle cicatrici che possono talora sminuire il risultato estetico.

Cicatrici Mastoplastica Riduttiva

Un seno voluminoso conduce sempre a un rilassamento cutaneo che riguarda soprattutto il polo inferiore o, spesso, tutto l’involucro cutaneo del cono mammario: è il quadro clinico dell’Ipertrofia mammaria.

La pelle anelastica e rilassata, segnata da evidenti smagliature, non è più in grado di sorreggere la mammella che, a causa del suo ingombrante peso, ha perso il suo sistema di sospensione interno (legamenti di Cooper). In questi casi, la procedura chirurgica d’elezione è la Mastopessi verticale, che porta inevitabilmente a esiti cicatriziali talora non in linea con le aspettative della paziente. A quella intorno all’areola, di certo poco evidente, si associa, infatti, una cicatrice verticale, dall’areola sino in prossimità del solco inframammario, che segnerà per sempre la mammella. Solo di rado, per conferire al seno una forma piacevole e un volume adeguato, è necessario aggiungere una cicatrice a T inversa o L che si disegna anche nel solco inframammario, svilendo ancor più il risultato estetico dell’intervento.

Cicatrici seno post operatorio Mastoplastica Riduttiva

Conclusioni

Nella Chirurgia Estetica del seno la tecnica chirurgica è prescelta sulla base della qualità del risultato che è in grado di assicurare e le potenziali complicazioni correlate. Il buon risultato estetico è determinato da cicatrici poco visibili anche se, a volte, occorre accettare un compromesso fra cicatrici poco estese e risultato meno brillante. 

L’evoluzione cicatriziale è imprevedibile e dipende dalle caratteristiche morfologiche della pelle e da un corretto decorso postoperatorio, laddove la paziente si attiene scrupolosamente alle indicazioni dettate dal proprio chirurgo.

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