Intervento di Mastopessi

Intervento di Mastopessi per correggere la Ptosi lieve - Chirurgia Deodato

Intervento di Mastopessi
Anamnesi e quadro clinico

La paziente ha 26 anni, è sposata e madre di un vispo bimbo di 5 anni.
Segue un’alimentazione equilibrata e pratica una costante attività fisica che le permettono di mantenere il suo peso forma per un’altezza di 160 cm.

Durante la gravidanza, ha un modesto aumento ponderale di 9 kg per il quale, però, raggiunge una taglia di reggiseno pari alla settima: allatta per 6 mesi, fino a quando una mastite le impedisce di continuare a farlo. Subito dopo, il suo seno si svuota e si appoggia rilassato sul torace, perdendo quell’aspetto florido che lo aveva da sempre caratterizzato.

L’esame obiettivo depone per una Ptosi lieve: la distanza dal giugulo al capezzolo è di 18 cm e l’indicazione chirurgica è al limite tra una Mastoplastica Additiva standard e una Mastopessi. In questi casi, la Mastoplastica Additiva si esegue posizionando le protesi dietro la ghiandola mammaria, un’ubicazione che non gradisco e che eseguo solo in casi del tutto eccezionali.

Con la Mastopessi, invece, posso sollevare il seno e alloggiare le protesi dietro al muscolo pettorale.

La decisione sulla tecnica chirurgica da eseguire viene presa di comune accordo con la paziente che trova il suo seno cadente ed è fermamente decisa a sollevarlo.

Descrizione dell’intervento di Mastopessi
e tecnica chirurgica

Eseguo una Mastopessi periareolare con “round-block” secondo Benelli, alzando la placca areolo-mammaria di 1,5 cm e mantenendo il diametro dell’areola, che rientra nei canoni estetici, di 4 cm.
Il volume è ripristinato con una coppia di protesi di 350 gr. posizionate dietro ai muscoli pettorali.
Non metto alcun drenaggio e applico solo punti interni con filo riassorbibile.

Osservazione

Grazie a questa tecnica chirurgica, i tessuti del cono mammario conservano la loro integrità e il post operatorio è alquanto rapido e agevole: la paziente può riprendere la sua normale quotidianità già dopo una settimana.

L’alternativa alla Mastopessi con tecnica Benelli sarebbe stata una Mastoplastica Additiva standard con l’impianto di una coppia di protesi in retroghiandolare. Questo avrebbe esposto la paziente a una maggiore probabilità di sviluppare una “retrazione capsulare”, complicanza specifica e temuta nell’uso delle protesi mammarie. Il peso delle protesi, inoltre, non saldamente ancorate con la loro capsula connettivale al muscolo pettorale, avrebbe determinato nel tempo un’ulteriore caduta delle mammelle, peggiorando la condizione di ptosi.

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