Mammella Tuberosa, una diffusa malformazione congenita

Mammella Tuberosa, una diffusa malformazione congenita

Volume e forma del seno suscitano particolare attenzione nell’universo femminile. Il seno piccolo, al pari di un seno eccessivamente voluminoso, è uno dei motivi per cui ci si rivolge al chirurgo estetico, alla ricerca di un’immagine che rispecchi pienamente il proprio ideale di femminilità. Il disagio psicologico diventa, allora, più importante allorché, all’inappropriato volume, si associa una malformazione.
Sebbene, quando usiamo questo termine, pensiamo immediatamente a qualcosa di raro e poco comune, al contrario l’anomalia di cui vi parlerò è più diffusa di quanto si pensi: si tratta del “seno tuberoso”. Come riconoscerlo e in che modo può essere corretto?

Seno asimmetrico e mammella tuberosa.

L’asimmetria del seno è quasi una costante. Mi trovo spesso a esaminare mammelle che presentano una diversa altezza o un diverso volume, con areole di diverso diametro. In genere, sono differenze minime che non alterano l’armonia del seno e che non necessitano di alcuna correzione chirurgica. 
Ben diverso è il caso della “mammella tuberosa”, a causa della quale la giovane paziente manifesta delle serie difficoltà nei rapporti sociali, in particolare modo con l’altro sesso, e trova persino imbarazzante affrontare il problema con i genitori o lo stesso chirurgo estetico.

Mammella tuberosa: cause.

È dovuta alla presenza, nel contesto del cono mammario, di una densa capsula fibrosa che circonda i tessuti e che impedisce loro di espandersi verso il basso. La ghiandola si proietta, quindi, in avanti, concentrandosi dietro all’areola e dando alla mammella una forma cilindrica.

Si configura così il cosiddetto aspetto a “Naso di Snoopy”.

La mammella tuberosa è una malformazione congenita con un quadro clinico alquanto complesso, caratterizzato da:

  • seno piccolo;
  • spazio inframammario ampio;
  • solco sottomammario alto;
  • mammella di aspetto cilindrico;
  • diametro dell’areola ampio.

Mammella tuberosa: intervento

Il trattamento chirurgico della Mammella Tuberosa si pone in un’area di confine tra la Chirurgia Estetica e la Chirurgia Plastica, in quanto le sopra indicate alterazioni morfologiche, alle quali si associa spesso una ptosi bilaterale, devono essere trattate con una totale ristrutturazione della mammella, che porta a:

  • liberare la ghiandola dal suo involucro costrittivo;
  • abbassare il solco sottomammario;
  • ridurre la circonferenza dell’areola;
  • distendere la ghiandola nei quadranti inferiori;
  • ricollocare l’areola alla giusta altezza;
  • dare un volume adeguato al seno.

Tutte queste correzioni delineano la difficoltà dell’intervento che, come tutti gli interventi di chirurgia estetica, deve portare soprattutto a una soddisfazione soggettiva della paziente, senza tener conto della complessità del quadro clinico iniziale.

Seno tuberoso: prima e dopo

 

Nella mia lunga esperienza professionale, mi sono trovato più volte a trattare casi clinici eterogenei per forma e volume, con una netta prevalenza di “mammelle tuberose vere”. I risultati sono più che positivi grazie a un’espansione “a croce” o “a stella” dei tessuti mammari sulla loro parete posteriore e all’inserimento di una protesi nel piano retromuscolare, per dare un gradevole volume alle mammelle. Nella maggior parte dei casi, concludo l’intervento con una “roundblock” secondo Benelli, per ridurre il diametro dell’areola e, se è il caso, riposizionarla alla giusta altezza.

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