Interventi di Chirurgia Estetica e benessere psicofisico

È spesso un percorso lungo, costellato di accelerazioni e rallentamenti. Sostenuto da una ferrea volontà di cambiamento, di miglioramento, di ricerca di un benessere psico-fisico troppo a lungo soffocato. Frenato, allo stesso tempo, da mille dubbi e tanta apprensione, dalla paura di commettere un errore. La Chirurgia Estetica è il culmine di un cammino interiore verso una nuova e più soddisfacente immagine di se stessi, uno strumento per stare bene con il proprio corpo e tornare ad accettarsi.
Interventi di Chirurgia Estetica e benessere psico-fisico - Chirurgia Deodato

Interventi di Chirurgia Estetica: vanità o bisogno di stare bene con se stessi?

Il mercato della Chirurgia Estetica, oggi, vale ben undici miliardi.

Nel 2018, in Italia, 320.000 persone si sono rivolte al chirurgo estetico e quasi 690.000 hanno scelto di sottoporsi a procedure estetiche non chirurgiche.
Tra le procedure di Chirurgia Estetica, la Mastoplastica Additiva si aggiudica il gradino più alto del podio con 52.600 interventi eseguiti e un incremento del 9% rispetto agli anni precedenti.
Ne deduciamo che, nel corso del tempo, è cresciuta la fiducia nei chirurghi estetici e nelle procedure chirurgiche, nonostante gli stereotipi da cui la Chirurgia Estetica fatica a liberarsi: il ricorso al bisturi per rimuovere inestetismi è ancora considerato sinonimo di frivolezza, volontà di apparire più che di essere, difficoltà di accettare i cambiamenti e i segni lasciati dal tempo, desiderio di restare giovani il più a lungo possibile. Per citare solo alcune delle più comuni mistificazioni.

La Chirurgia Estetica, in realtà, mette al centro il concetto di bellezza come ordine e armonia del corpo.

È un mezzo, uno strumento con cui il chirurgo restituisce gradevolezza alla silhouette e solleva i pazienti dal disagio di inestetismi più o meno gravi, congeniti o causati da cambiamenti fisici.
Tutti noi desideriamo stare bene con il nostro corpo e per quanto non vogliamo ammetterlo, perché pensiamo, a ragione, che la bellezza esteriore non sia tutto, questa esigenza è a noi connaturata: quando scegliamo un vestito, decidiamo di provare un nuovo taglio di capelli, andiamo in palestra, facciamo qualcosa che ci fa sentire meglio con noi stessi e con gli altri.
La Chirurgia Estetica può essere lo strumento per ritrovare il nostro equilibrio interiore, accettare consapevolmente il nostro corpo al di là di modelli predefiniti che, al contrario, rappresentano la negazione del bello.

Perché un numero crescente di persone si rivolge al chirurgo estetico?
Le motivazioni, i cui risvolti psicologici vanno al di là della ricerca di una gratificazione estetica, sono del tutto soggettive e hanno origine dalla ferma volontà di trovare il proprio benessere psicofisico.

Quando ricorrere alla Chirurgia Estetica: la ricerca del benessere psicofisico

Una condizione patologica porta alla necessità oggettiva di porre rimedio a un’alterazione organica, dove il procedere della malattia e il subentro di complicanze possono mettere a rischio la vita del paziente. Nel campo della Chirurgia Estetica non abbiamo questa necessità, ma ci troviamo di fronte a un più o meno grave disagio che condiziona l’equilibrio psicofisico del paziente. Anche se non chiaramente manifesti, i pazienti associano al loro inestetismo risvolti psicologici che devono essere esaminati e approfonditi nel corso della visita specialistica, tanto più che l’intervento estetico dovrà rispondere a delle aspettative mosse da uno stato di malessere.
Gli effetti psicologici della Chirurgia Estetica non possono, quindi, prescindere da un’analisi introspettiva del paziente: l’intervento chirurgico può porre rimedio a un’anomalia fisica, ma non può essere la soluzione a problemi che turbano la serenità del vivere quotidiano e che sono da ricercare in altri campi. Se le aspettative dei pazienti sono realistiche, una corretta condotta chirurgica potrà essere di supporto al raggiungimento del desiderato benessere.

Gli interventi estetici hanno sempre risvolti psicologici positivi

Si può senza dubbio asserire che qualsiasi intervento di Chirurgia Estetica sortisce degli effetti positivi, cambiando talora radicalmente il modo di porsi con il prossimo: non è soltanto un futile desiderio di sentirsi più belli, ma è la necessità di sentirsi accettati socialmente, come accade nella correzione chirurgica di anomalie congenite tipo la Ginecomastia o le Orecchie Prominenti.

La Chirurgia del Seno, soprattutto se finalizzata ad aumentarne il volume – Mastoplastica additiva – permette alle pazienti di riaffermare la propria femminilità, accrescendone l’autostima e migliorando il loro modo di interagire con il partner. Addominoplastica e Liposuzione consentono il riappropriarsi di un corpo giovanile, allorché la gravidanza o il sovrappeso ne hanno alterato la silhouette; pazienti spesso costrette a indossare capi di abbigliamento di taglia diversa, per una non conforme circonferenza del torace e dei fianchi, o con evidenti limitazioni fisiche e psicologiche in alcuni sport come il nuoto, il tennis o la pallavolo.

Tutto ciò che contribuisce a migliorare l’aspetto esteriore non è da considerare come superfluo o marginale, ma ha dei risvolti psicologici positivi che non devono essere ignorati e che sono alla base della richiesta dei pazienti. Si avverte la necessità di non perdere la propria identità, laddove questa è svilita e offuscata da ciò che sentiamo di essere e ciò che realmente siamo. Il giusto equilibrio psicofisico risiede nella capacità di accettarsi e se, per fare questo, si devono correggere delle anomalie fisiche o i segni degli anni che passano, la Chirurgia Estetica si eleva a chirurgia del benessere, non solo organico, ma soprattutto psicofisico.

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