Attenti alle onde!
Per restare in tema estivo, possiamo definire la luce solare come un “cocktail” di tanti raggi diversi; radiazioni elettromagnetiche con diversa lunghezza d’onda che ne determina la pericolosità. I più temuti sono i raggi ultravioletti, a onda corta: UVA, UVB e UVC. Escludendo i pericolosissimi UVC, fortunatamente bloccati dalla barriera protettiva dell’ozono, gli UVA e gli UVB sono le radiazioni solari con cui dobbiamo confrontarci nel corso dell’estate:
- Raggi UVA, meno aggressivi, sono responsabili della tintarella e del foto-invecchiamento;
- Raggi UVB, più insidiosi, sono gli artefici delle nostre scottature e della foto-carcinogenesi.
A dare ascolto a un articolo del Journal of Internal Medicine (Sweden), le donne che si espongono al sole hanno un rischio minore di malattie cardiovascolari e sopravvivono più a lungo; inoltre, l’esposizione ai raggi solari riduce gli effetti nocivi del fumo delle sigarette.
Di certo, vi è che la luce del sole attenua patologie croniche come la Psoriasi e la Neurodermite perché i raggi ultravioletti frenano la difesa immunitaria cutanea, un po’ come farebbe una crema al cortisone.
La Vitamina D, “Vitamina del sole”
Ma in cima a una scala di valori sugli effetti positivi dell’esposizione ai raggi solari, vi è la produzione di Vitamina D. Infatti, oltre che con l’alimentazione (salmone, aringa, sgombro, tuorlo d’uovo, fegato di merluzzo e bovino), questa vitamina giunge a noi attraverso la pelle, che la produce con l’aiuto dei raggi solari. Sui benefici della Vitamina D tutto il mondo scientifico è concorde: ha effetti positivi sulla prevenzione e cura di malattie cardiovascolari e autoimmuni, favorisce il metabolismo epatico, è d’aiuto nella cura del diabete e di alcune neoplasie, ostacola l’osteoporosi, agisce come antidepressivo e attenua la caduta dei capelli. Facciamo, quindi, un plauso alla Vitamina D, ma attenzione: soltanto le radiazioni UVB sono in grado di stimolare la formazione di vitamina D nella pelle.
Come proteggersi dai raggi UV
Per evitare i danni legati ai raggi ultravioletti e sfruttarne gli effetti benefici, si consiglia di esporsi al sole in modo graduale, proteggendo la pelle con adeguate creme, il cui potere schermante può essere progressivamente ridotto con il sopraggiungere e il consolidarsi dell’abbronzatura.
Una pelle ben pigmentata, ovvero abbronzata, si difende meglio dai raggi solari.
Per le pelli più sensibili (Fototipo II e III), il consiglio è di esporsi al sole nelle prime ore del mattino e nel pomeriggio, evitando la fascia oraria che va dalle 11.00 alle 15.00, e utilizzare un fattore di protezione solare alto (30-50).
Ho escluso il Fototipo I: a loro suggerisco la montagna, con lunghe passeggiate nei boschi.
Buona estate!