Protesi seno: misure e volumi per un aspetto naturale

L’intervento di Mastoplastica Additiva può rimuovere la sensazione di malessere associata al seno piccolo. La Chirurgia Estetica del seno non deve, però, condurre a una condizione diametralmente opposta, al disagio di percepire che chi ci osserva stia pensando a quanto grandi siano le protesi che abbiamo impiantato.
Protesi seno: misure e volumi per un aspetto naturale

Protesi seno: misure, volumi, taglia corrispondente per un risultato naturale.

Molte donne trovano il loro seno piccolo.
Questo è dovuto, il più delle volte, a un fattore costituzionale (ipoplasia mammaria) o all’involuzione del tessuto mammario dopo la gravidanza (ipotrofia mammaria). In entrambi i casi, il seno non esprime dolcezza, eleganza, fascino, ma si pone in netta dissonanza con quell’ideale femminile che accresce il sentimento di autostima.

La Chirurgia Estetica può ripristinare il corretto volume del seno, ma quali parametri devono essere attentamente valutati per raggiungere il “corretto volume”?

La mammella ideale dovrebbe estendersi su una superficie tondeggiante con un diametro di circa 14 cm (coppa B) e 16 cm (coppa C), senza troppo debordare dalla linea ascellare anteriore e fermandosi a circa 1 cm dalla linea mediosternale. La distanza tra queste due linee ci dà l’ampiezza dell’emitorace, basilare per scegliere il corretto volume delle protesi da impiantare.

Affinché il seno abbia un aspetto naturale, dobbiamo tenere conto di tre principi fondamentali:

  • i margini della tasca che contiene la protesi, per ovvi motivi, devono allontanarsi di almeno un centimetro dalla linea mediosternale e non devono oltrepassare la linea ascellare anteriore;
  • la protesi deve avere un diametro inferiore a quello della tasca, per evitare lo sgradevole effetto “boccia”;
  • la protesi deve avere preferibilmente un profilo moderato, affinché possa distribuirsi nel contesto del cono mammario con una giusta proiezione, pur riempiendo gradevolmente tutta la sua base.

Un esempio pratico per stabilire la misura ottimale di una protesi

Consideriamo adesso una donna europea, normopeso, longilinea, altezza media 1,65 m.
In genere, la circonferenza del torace varia dagli 85 cm (superiore) ai 75 cm (inferiore) e l’ampiezza dell’emitorace anteriore, lì dove andremo a ubicare la nostra protesi, è di circa 16 cm. Tenendo presente i tre punti cardini prima esposti, il risultato naturale si ottiene con una protesi il cui diametro è di circa 12 – 13 cm che, con un profilo moderato, corrisponde a un volume di circa 310 cc – 375 cc.
Considerato che ogni aumento di 130/150 cc circa corrisponde a una taglia, noi avremo un incremento di circa tre taglie.

Misure del seno: quali sono le taglie più richieste?

Le donne europee preferiscono un seno ben proporzionato, privo di inutili estremismi che arricchiscono invece le copertine delle riviste statunitensi. Le taglie più richieste sono fra la B (volume totale di circa 350 cc) e la C (circa 500 cc).
Per determinare empiricamente la taglia della coppa, basta calcolare la differenza fra la circonferenza del torace misurata a livello del solco sotto-mammario e quella misurata all’altezza del capezzolo che, indossando un normale reggiseno, è di circa 15 cm per la B e 19 cm per la C.

Conclusioni

Abbiamo approfondito solo alcuni aspetti di come si possa raggiungere un risultato naturale nella Mastoplastica Additiva.
Vi sono ancora numerose considerazioni da fare che devono tener conto di alcune variabili come l’età, le abitudini di vita, la gravidanza e che approfondiremo in articoli successivi. In ogni caso, qualsiasi Mastoplastica non può prescindere da precisi parametri che rispettino le proporzioni e la simmetria del torace: non tenerne conto compromette la naturalezza del risultato estetico.

DAL BLOG